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Concorezzo, Cuncurèss in dialetto brianzolo, è un comune italiano di 15.803 abitanti della provincia di Monza e della Brianza in Lombardia. Situato circa sei chilometri a nord-est del capoluogo, fa parte del territorio del Vimercatese.
Il Comune di Concorezzo è entrato nella rosa dei ‘Borghi del Futuro’, i Comuni italiani sotto i 60 mila abitanti individuati per partecipare al progetto ‘Smarter Italy’ volto a migliorare la vita dei cittadini attraverso soluzioni innovative in diversi settori tra cui la mobilità e la tutela dell’ambiente.
Concorezzo è l’unico Comune della Lombardia selezionato per l’iniziativa dei borghi. Al progetto partecipano anche città di grandi dimensioni denominate ‘Smart Cities’.
La storia cittadina e le foto storiche le potete trovare su www.archiviodiconcorezzo.it
In questa pagina potrete scoprire attraverso le nostre immagini le bellezze della nostra città.
E' la chiesa più antica di Concorezzo, già citata nel IX sec. Nell'853 passò al monastero di Sant'Ambrogio e quindi alla basilica di San Giovanni in Monza. La visita pastorale del 1570 riporta che un'immagine della Madonna aveva dato "signa miraculosa". In quei tempi di fianco alla chiesa vi erano 6 locali, occupati dalle "vergini di Sant'Orsola". La chiesa, anticamente ad una sola navata, fu ampliata nel 1928 a 3 navate. La facciata è in stile romanico, con il tetto a campana, sormontato da una croce. Sopra la porta centrale vi è un grande rosone. II campanile presenta mattoni a vista. All'interno vi sono tre navate, separate con archi a tutto sesto, sostenuti da colonne di granito. ll soffitto è a cassettoni.
Dedicata al Santi patroni Cosma e Damiano, fu eretta in stile neoclassico su progetto del marchese Luigi Cagnola. La prima pietra venne posata nel 1810, la chiesa fu aperta al culto nel 1821 e consacrata il 7/5/1899. La facciata si presenta maestosa, con sei grandi colonne ioniche trabeate e un largo frontespizio con due timpani. L'interno è a pianta centrale; sui lati dell'aula, separata dal vestibolo, si aprono 4 altari minori. Il battistero e la cappella di fronte ad esso sono decorati con mosaici di Padre Marko Rupnik, che ha realizzato anche il nuovo altare, l'ambone e la zona del presbiterio. La volta è adornata da un grande affresco di Ponziano Loverini, raffigurante la gloria del Santi Cosma e Damiano.
Citata fin dal'865 come dedicata a "Domini Salvatoris", nel 1581 questa chiesa a 3 navate, già parrocchiale, non era più consacrata. Nel XVII sec. il conte Rabbia vi eresse un altare dedicato a Sant'Antonio da Padova, da cui il nome attuale. Nel 1934 fu ristrutturata, riducendola ad una navata e ridisegnando il portale. Su un lato del campanile a sezione quadrata furono fissate 2 lastre di marmo, costituenti gli spioventi di un antico sarcofago romano. All'interno, sulla parte di sinistra, vi sono 4 arcate a tutto sesto e sul lato destro la traccia di un'altra arcata. L'abside, a pianta quadrata, coperta con una volta a crociera, è affrescata con la figura del Signore Salvatore del mondo.
Villa Zoia fu di proprietà della marchesa Teresa del Carreto Corio, poi del conte Lodovico Melzi e infine degli Zoia. L'edificio ha pianta ad L ed è circondato da un vasto giardino attualmente adibito a parco pubblico. All'interno del Parco si trova un cedro dell'Atlante di oltre duecento anni.
Piazza principale del paese, in cui si trova l' ufficio del Comune, polizia municipale e la posta centrale. In questa piazza si svolgono le maggiori manifestazioni ed eventi.